Fino al 15 giugno è possibile partecipare alla consultazione pubblica per la definizione del Piano Sociale per il Clima

Il 29 maggio 2025 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato l’ultima fase della consultazione pubblica per la definizione del Piano Sociale per il Clima che si propone di mitigare gli impatti economici della transizione verde, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione e del tessuto produttivo:

  • microimprese,
  • famiglie a basso reddito,
  • utenti dei settori del trasporto e del riscaldamento.

Partecipare alla consultazione pubblica può favorire il percorso di cambiamento, rendendolo equo, inclusivo e sostenibile. I soggetti interessati (cittadini, istituzioni, imprese, associazioni e altri portatori di interesse sulle misure e gli investimenti nazionali proposti) possono quindi contribuire attivamente a questa fase finale, affinché il Piano possa riflettere in modo concreto le esigenze dei territori e delle persone.

La consultazione è aperta fino al 15 giugno 2025 e la versione definitiva del Piano sarà trasmessa alla Commissione europea entro il 30 giugno 2025.
Partecipa alla consultazione e inviare contributi e osservazioni

Bando per la concessione di contributi per l’installazione di nuovi sistemi di climatizzazione estiva e sistemi con pompa di calore


La Provincia di Treviso intende promuovere la riduzione delle emissioni climalteranti, valorizzare le risorse energetiche disponibili localmente e migliorare le condizioni ambientali, tramite concessione di contributi per agevolare il passaggio da vecchi sistemi di climatizzazione inquinanti e energivori, a nuovi generatori con minor impatto sull’ambiente e maggior efficienza energetica.
I consumi di energia degli edifici abitativi costituiscono infatti circa un terzo dei consumi totali di energia e i vecchi sistemi di condizionamento rappresentano uno dei fattori di emissione di gas climalteranti dannosi per lo strato di ozono stratosferico (CFC, clorofluorocarburi) e che contribuiscono all’aumento dell’effetto serra (HCFC, idroclorofluorocarburi).

La dotazione finanziaria disponibile è di € 200.000.
Possono partecipare al bando i proprietari o titolari di diritto (usufruttuari, locatari con contratto di locazione regolarmente registrato) dell’immobile a uso residenziale sito in Provincia di Treviso, nonché le ditte purché l’immobile dove ha sede l’impianto da sostituire sia adibito a uso residenziale e sempre in Provincia di Treviso.

Il contributo è cumulabile solo con incentivi nazionali fino al 50%, fino al raggiungimento del 100% della spesa effettivamente sostenuta. Non sono ammessi interventi di nuova installazione senza sostituzione di un generatore precedente. Gli interventi dovranno essere effettuati e fatturati successivamente al 1° giugno 2025. Il contributo avrà un importo massimo di € 1.500:

  • l’incentivo è pari al 30% della spesa sostenuta IVA compresa.
  • l’incentivo è pari al 50% della spesa sostenuta per i richiedenti di età > 75 anni al momento della domanda o chi possiede un ISEE < € 20.000 o chi installa generatori con refrigeranti aventi un GWP pari o inferiore a 150.

Le domande di ammissione vanno inviate entro il 31 ottobre 2025, secondo una delle seguenti modalità, con marca da bollo da € 16,00 applicata sul Modello 1:

  • a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento AR all’indirizzo: Provincia di Treviso, Via Cal di Breda, 116 – 31100 Treviso
  • via e-mail al seguente indirizzo: clima@provincia.treviso.it
  • a mezzo PEC esclusivamente al seguente indirizzo: protocollo.provincia.treviso@pecveneto.it;
  • consegna a mano al ricevimento atti presso la portineria di ingresso della Provincia di Treviso – Via Cal di Breda, 116 – 31100 Treviso, nel seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00.

Scarica Bando e modulistica

Per qualsiasi informazione si invita a contattare l’URP della Provincia di Treviso: Tel. 0422 656000 (lunedì-venerdì ore 9:00 – 13:00; lunedì pomeriggio ore 15:00 – 16:30) o e-mail: clima@provincia.treviso.it

15^ edizione del “Premio Sviluppo Sostenibile” per le imprese


La Fondazione per lo sviluppo sostenibile ed Ecomondo-Italian Exhibition Group istituiscono per l’anno 2025, la 15^ Edizione del Premio destinato alle imprese, startup e Amministrazioni locali che si siano particolarmente distinte per eco-innovazione ed efficacia dei risultati ambientali ed economici, nonché del loro potenziale di diffusione.

La partecipazione al Premio è libera e gratuita e dedicata ad imprese, startup e Amministrazioni locali che si siano particolarmente distinte per eco-innovazione ed efficacia dei risultati ambientali ed economici, nonché del loro potenziale di diffusione.
E’ possibile presentare la propria candidatura per una sola delle 3 seguenti sezioni in concorso.
Per l’edizione 2025 il Premio è articolato in 3 settori:

  1. Premio Economia Circolare suddiviso in:
    – Sezione Imprese, in collaborazione con il Circular Economy Network
    – Sezione Startup per gli imballaggi, in collaborazione con il CONAI
    Per approfondimenti su preview domande, criteri e invio della candidatura per questa sezione del premio
  2. Premio Decarbonizzazione e adattamento al cambiamento climatico: organizzato in collaborazione con Italy for Climate, GSE – Gestore Servizi Energetici, ISPRA con la partecipazione di ENEA ed è rivolto a Imprese, Amministrazioni Locali e/o Partecipate (Enti Parco, Consorzio di Bonifica, Regioni), che hanno realizzato o stiano realizzando progetti e iniziative in grado di contribuire al processo di decarbonizzazione e di adattamento al cambiamento climatico.
    Per approfondimenti su preview domande, criteri e invio della candidatura per questa sezione del premio
  3. Premio interventi di ripristino della natura: è realizzato in collaborazione con il Green City Network, il Nature Positive Network e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ed è rivolto a Amministrazioni Locali e/o Aziende Multiutility e/o partecipate (Enti Parco, Consorzio di Bonifica, Regioni), o Imprese, che abbiano realizzato o in corso di realizzazione progetti, servizi innovativi (non sono ammessi progetti non ancora realizzati) che facciano riferimento a interventi di ripristino della natura.
    Per approfondimenti su preview domande, criteri e invio della candidatura per questa sezione del premio

La scadenza per partecipare è il 30 giugno 2025.
La premiazione dei settori “Economia circolare – sezione Imprese” “Decarbonizzazione e
adattamento al cambiamento climatico” e “Interventi di ripristino della natura” avverrà il 5
novembre 2025 a Ecomondo, quartiere fieristico di Rimini.
La premiazione del settore “Economia circolare – sezione Startup” in collaborazione con Conai,
si svolgerà l’ 11 dicembre 2025 in occasione della Conferenza Nazionale sull’Industria del Riciclo,
con la media partnership di Pianeta 2030, Corriere della Sera.

Scarica il Regolamento
Approfondisci le informazioni sul premio
Per ulteriori informazioni: Tel. 06 90212674; e-mail: premio@susdef.it

Dal 7 al 23 maggio 2025 torna il Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS


Il Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato da ASviS e giunto alla sua nona edizione, rappresenta la più grande iniziativa italiana riconosciuta dalle Nazioni unite come innovativa e unica a livello internazionale, classificandosi per due volte come finalista agli SDGs Action Awards per diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

In otto anni di Festival sono stati realizzati:

  • circa 6.400 eventi tra convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari, ecc.; 
  • 300 iniziative in 5 continenti;
  • più di 390 milioni di impressions;
  • oltre 9 milioni di visualizzazioni in streaming.

Il Festival dello Sviluppo Sostenibile si terrà dal 7 al 23 maggio 2025 in tutta Italia, nel mondo e online. Per quanto riguarda gli appuntamenti diffusi nazionali sono previste 7 diverse tappe, durante le quali saranno affrontate tematiche differenti:

  • 7 maggio a Milano: la transizione verso la sostenibilità delle imprese e del sistema produttivo
  • 9 maggio a Genova, presso Palazzo Ducale: focus sulla biodiversità
  • 13 maggio a Venezia: fragilità dei territori e di cambiamento climatico, ma anche per riflettere sulle opportunità derivanti dalla pianificazione di lungo termine e sui temi legati al futuro
  • 15-16-17 maggio a Torino, nell’ambito del Salone del Libro: riflettssioni sul contributo della cultura, della comunicazione e dei media nel dibattito sulla sostenibilità e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica
  • 19 maggio a Bologna: filiere produttive e del loro impatto su modelli di consumo e produzione sostenibili
  • 21 maggio a Napoli: focus sulle sfide per il Mezzogiorno, tra cui l’autonomia differenziata, i divari nei servizi, specie quelli sanitari
  • 23 maggio a Roma: consegna alle istituzioni dei risultati della manifestazione.                                             

Approfondisci le informazioni direttamente al sito del Festival
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Youth4Climate, iniziativa globale che mette i giovani al centro dell’azione per il Clima: avviata la terza “Call for solutions”


Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, ha avviato la terza Call for solutions di Youth4Climate, l’iniziativa globale che mette i giovani al centro dell’azione per il Clima.

Il bando si rivolge ai giovani tra i 18 e i 29 anni e alle organizzazioni giovanili dei Paesi in Via di Sviluppo ed offre l’opportunità di proporre progetti innovativi per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Tra le aree tematiche di quest’anno figurano:

  1. Energia sostenibile,
  2. Cibo e agricoltura,
  3. Clima e salute,
  4. Digitale per il pianeta,
  5. Clima, pace e sicurezza,
  6. Natura per l’azione per il clima.

I progetti selezionati riceveranno un finanziamento e l’accesso a percorsi di formazione per rafforzare l’impatto e la scalabilità delle iniziative.
Le candidature sono aperte dal 26 febbraio e fino alle ore 23:59 (ora dell’Europa Centrale) del 26 maggio 2025.

Scopri di più sull’iniziativa Youth4Climate del Mase
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La Bussola per la competitività: la strategia della Commissione Europea


La Commissione UE ha presentato la strategia dell’esecutivo europeo (il Competitiveness Compass) per dare slancio al sistema produttivo europeo soprattutto nei settori economici a più alta intensità tecnologica così da poter confrontarsi in modo più paritario, principalmente rispetto a Stati Uniti e Cina, snellendo la burocrazia, attuando un regime giuridico unico in modo da semplificare la vita alle imprese e razionalizzando i finanziamenti, anche grazie alla creazione di un fondo per la competitività.

Riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040 e neutralità carbonica al 2050 rimangono gli obiettivi ambiziosi dell’UE, ai quali – partendo dalle indicazioni del Rapporto Draghi – si aggiungono una serie di proposte che puntano ridurre la dipendenza dai Paesi extra Ue nei settori strategici e fanno riferimento a 3 pilastri:

  1. spingere sull’innovazione tecnologica per stare al passo con i competitor globali;
  2. decarbonizzare l’industria, anche i settori hard to abate, senza compromettere la crescita;
  3. garantire una maggiore sicurezza diversificando le catene di approvvigionamento soprattutto sulle materie prime strategiche.

Tra le prime misure previste dal cronoprogramma che accompagna la strategia, per il 2025 rientrano:

  • un intervento per favorire la nascita di gigafactories per l’IA in Europa;
  • un piano per diminuire i prezzi dell’energia. Elemento essenziale del piano saranno gli investimenti sulle reti elettriche continentali per accompagnare il progresso verso un sistema energetico a zero emissioni nette, ridurre i rischi di limitazione delle energie rinnovabili e sfruttare i vantaggi del mercato unico dell’energia;
  • la creazione di una piattaforma per gli acquisti comuni di materie prime critiche, fondamentali per le due transizioni ecologica e digitale;
  • la strategia per la water resilience;
  • un aggiornamento della legge sul clima.

Scarica il Competitiveness Compass  

Cop29: dall’11 al 22 novembre 2024 a Baku


La ventinovesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (Cop29) è in corso a Baku, in Azerbaigian e terminerà, salvo ritardi, il 22 novembre e il focus principale delle discussioni riguarderà le questioni legate alla finanza climatica, ovvero agli stanziamenti che occorre prevedere per mitigare i cambiamenti climatici e per adattarsi agli impatti da essi derivanti.

Nell’intervento di apertura dell’11 novembre, Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite ha invitato i Paesi partecipanti ad impegnarsi sulle seguenti priorità:

  1. la riduzione d’emergenza delle emissioni, concordando regole per mercati del carbonio equi ed efficaci. Per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi è infatti necessario ridurre le emissioni globali del 9% ogni anno. Entro il 2030, dovranno diminuire del 43% rispetto ai livelli del 2019. Sul tavolo c’è ancora l’attuazione dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi per il quale si dovranno indicare le regole che governeranno il sistema per lo scambio delle quote di emissioni di CO2. Secondo uno studio della Camera di Commercio Internazionale gli eventi meteorologici estremi legati alla crisi climatica sono costati all’economia globale oltre 2.000 miliardi di dollari nell’ultimo decennio (solo tra il 2022 e il 2023 le perdite ammontavano a 451 miliardi di dollari);
  2. fare di più per proteggere la popolazione di ciascun Paese dalle devastazioni della crisi climatica. Il divario tra le esigenze di adattamento e i finanziamenti potrebbe raggiungere i 359 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 ai quali corrispondono vite umane sottratte, raccolti persi e sviluppo negato. I Paesi sviluppati devono accelerare i tempi per raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento, portandoli almeno a 40 miliardi di dollari/anno entro il 2025. Se nella Cop27 (a Dubai) la mitigazione dei cambiamenti climatici è stata accantonata, durante la sessione intermedia di giugno numerosi governi e gruppi di governi, hanno rilevato la necessità di sottoscrivere un accordo almeno sul piano di lavoro, in attesa delle nuove Ndc (Contributi Nazionali Volontari) – per le quali occorrerà decidere anche un quadro di riferimento, per evitare che ogni governo le declini a modo proprio -rendendo il transitioning away qualcosa di serio, chiaro, inequivocabile, almeno per quanto riguarda il carbone. Per quanto riguarda il loss and damage, i governi dovranno procedere a un esame del Meccanismo di Varsavia (1) ed esaminare i progressi nel Santiago Network (2) per valutare quanto finora ci si sia attrezzati per fronteggiare precipitazioni estreme, innalzamento del livello dei mari, ondate di caldo o di siccità (il processo dovrebbe essere concluso entro il 2026);
  3. abbattere i muri dei finanziamenti per il clima per dar modo ai Paesi in via di sviluppo poter affrontare i numerosi ostacoli dovuti a: scarsi finanziamenti pubblici, costo del capitale troppo elevato, disastri climatici devastanti e servizio del debito che assorbe i fondi. Alla Cop15 di Copenaghen (2009) i Paesi ricchi accettarono di concedere 100 miliardi di dollari all’anno a quelli più poveri e vulnerabili per consentire loro di adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. Per arrivare a mantenere la promessa è stato necessario attendere il 2022. Infine, alla Cop21 di Parigi si è deciso di fissare l’Ncqg prima del 2025, a partire da minimo di 100 miliardi di dollari all’anno ma basandosi sui nuovi bisogni dei Paesi che dovranno beneficiarne. I negoziati che si sono susseguiti durante il 2024 nelle sessioni intermedie mostrano un mondo diviso sulla questione.

Illustra inoltre i 5 elementi sono fondamentali per il successo:

  1. un aumento significativo dei finanziamenti pubblici agevolati;
  2. una chiara indicazione di come la finanza pubblica mobiliterà i trilioni di dollari di cui i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno;
  3. attingere a fonti innovative, in particolare a prelievi sul trasporto marittimo, sull’aviazione e sull’estrazione di combustibili fossili. Chi inquina deve pagare;
  4. un quadro di riferimento per una maggiore accessibilità, trasparenza e responsabilità, che dia ai Paesi in via di sviluppo la certezza che il denaro si concretizzerà;
  5. aumentare la capacità di prestito delle Banche Multilaterali di Sviluppo, più grandi e più coraggiose, effettuando un’importante ricapitalizzazione ed una riforma dei loro modelli di business, anche per far sì che possano attrarre maggiori finanziamenti privati.

Dovranno inoltre essere trattati: l’esame finale dell’attuazione del programma di Lima sulle questioni di genere, l’attuazione concreta del Global stocktake approvato a Dubai, la tavola rotonda ministeriale annuale sulla transizione giusta, il dialogo ministeriale di alto livello sulle urgenze in materia di adattamento e i negoziati per stabilire il numero di Paesi che sottometterà i primi rapporti biennali sulla trasparenza.


(1) il WIM ha contribuito a migliorare le conoscenze su quali siano le perdite e i danni patiti dai Paesi.
(2) una rete ideata per facilitare l’assistenza tecnica nelle nazioni più vulnerabili di fronte agli impatti dei cambiamenti climatici.

Settimana Mondiale dello Spazio: “Spazio e Cambiamento Climatico” il tema scelto per il 2024


Dal 4 al 10 ottobre in tutto il mondo, ricorrono le celebrazioni della Settimana Mondiale dello Spazio (World Space Week), un evento annuale dedicato a sensibilizzare e promuovere la scienza, la tecnologia e il contributo delle attività spaziali allo sviluppo della società. È il più grande evento pubblico dedicato allo spazio, istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999.

Questa particolare settimana è stata scelta per commemorare in particolare due importanti avvenimenti nella storia dell’esplorazione spaziale: il lancio del primo satellite artificiale, Sputnik 1, dalla ex Unione Sovietica, che segnò l’inizio dell’era spaziale (4 ottobre 1957) e la firma del Trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico, che stabilì i principi per l’uso pacifico dello spazio (10 ottobre 1967).

“Spazio e Cambiamento Climatico” è il tema scelto per il 2024; durante questi sette giorni sono previsti oltre 9.000 eventi a livello mondiale, volti a ricordare come la scienza e la tecnologia, grazie alla conoscenza dello spazio, abbiano portato miglioramenti alla condizione umana, nonché il ruolo cruciale dei satelliti e della tecnologia spaziale nel monitorare il clima della Terra e nell’affrontare il cambiamento climatico.

Oltre agli eventi organizzati, è possibile celebrare la ricorrenza: visitando planetari e osservatori locali (che spesso organizzano eventi speciali come sessioni di osservazione delle stelle o conferenze educative), guardando un film a tema spaziale e/o leggendo un libro di fantascienza. 

Per quanto riguarda le celebrazioni italiane si segnala la conferenza “L’interazione tra vita e cambiamenti climatici. Il contributo della scienza spaziale” che si terrà il prossimo 10 ottobre, alle ore 15:00, presso la sede dell’Organizzazione Internazionale Italo-latino americana (IILA* invia Giovanni Paisiello 24, Roma).

L’evento, organizzato in formato ibrido, con la partecipazione di esperti latinoamericani, italiani e delle Nazioni Unite, si svolgerà in tre sessioni: la prima dedicata all’osservazione della Terra, la seconda all’interazione tra vita e clima e la terza alle politiche ambientali attuali e future.

Nel corso del Seminario sarà presentata in anteprima negli spazi dell’IILA la mostra “Occhi nel cielo” del fotografo Francesco Vigliotti, che evidenzia il legame tra l’uso delle tecnologie satellitari e il monitoraggio dei cambiamenti climatici.

A seguire i link per la registrazione al seminario:

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Scarica il programma


* L’IILA istituita nel 1966, è un organismo intergovernativo con sede a Roma; gli stati membri dell’Organizzazione sono l’Italia e le 20 Repubbliche dell’America Latina (Argentina, Stato Plurinazionale di Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay e Repubblica Bolivariana del Venezuela). Dal 2007 è membro osservatore dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e collabora stabilmente con il Ministero degli Affari Esteri italiano nella ideazione e realizzazione delle Conferenze Italia-America Latina e Caraibi. Dal 2018 è membro osservatore delle Riunioni Ministeriali UE-CELAC e, sempre dal 2018, è invitata speciale ai Vertici Iberoamericani. L’IILA, fin dalla sua nascita ha ricoperto un ruolo importante nel facilitare i rapporti tra Italia, Europa, e l’America Latina, azione che svolge operando nel campo culturale, socio economico, tecnico scientifico e della cooperazione, utilizzando strumenti quali: incontri con specialisti di settore, patrocinando eventi e borse di studio, promuovendo congressi, convegni, esposizioni e altre manifestazioni, attuando progetti di cooperazione nei paesi latinoamericani.

Direttiva europea sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità: in vigore dal 25/07/2024


Il 25 luglio 2024 è entrata in vigore la Direttiva (UE) 2024/1760 sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (Corporate Sustainability Due Diligence Directive, in breve CSDDD o CS3D) che prevede alcuni obblighi rispetto agli impatti negativi su diritti umani e ambiente a carico di:

  • imprese con più di 1.000 dipendenti e 450 milioni di € di fatturato,
  • società, costituite secondo la normativa di uno Stato membro o di un Paese terzo, a capo di un gruppo che supera complessivamente i 1.000 dipendenti e 450 milioni di € di fatturato in UE o di un gruppo in franchising con più di 80 milioni di fatturato e avente diritti di licenza con società terze indipendenti di oltre 22,5 milioni di € in UE. 

Ai fini di una condotta aziendale responsabile, i soggetti obbligati devono esercitare il dovere di diligenza in particolare attraverso le seguenti attività: 

  • integrazione del dovere di diligenza nelle proprie politiche e nei propri sistemi di gestione dei rischi;
  • individuazione e valutazione degli impatti negativi effettivi o potenziali;
  • prevenzione e attenuazione degli impatti negativi potenziali;
  • riparazione degli impatti negativi effettivi;
  • svolgimento di un dialogo significativo con i portatori di interessi;
  • instaurazione e mantenimento di un meccanismo di notifica e procedura di reclamo;
  • monitoraggio dell’efficacia della politica e delle misure relative al dovere di diligenza;
  • comunicazione pubblica sul dovere di diligenza. 

In allegato alla direttiva sono riportati nel dettaglio:

  •  i diritti e divieti contenuti negli accordi internazionali sui diritti umani (ad es. diritto alla sicurezza, divieto di impiego di minori in età di obbligo scolastico ecc.), 
  • gli strumenti in materia di diritti umani e libertà fondamentali (ad es. Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, Convenzione sull’uguaglianza di retribuzione ecc.),
  • i divieti e gli obblighi inclusi negli strumenti in materia ambientale (ad es. in tema di biodiversità, sostanze chimiche ecc.). 

Pur riguardando le imprese più grandi, le disposizioni coinvolgeranno anche aziende di minori dimensioni, incluse le PMI con cui si interfacciano, alle quali verrà richiesto di fornire periodicamente dati, informazioni e valutazioni, nonché di adeguarsi al rispetto di specifiche politiche e misure. La direttiva prevede infatti che, nell’esercitare il dovere di diligenza, le società non considerino solo le proprie attività ma, se collegate alla loro catena del valore, anche le attività dei partner commerciali sia a monte che a valle.

Le aziende interessate dalla CS3D devono inoltre adottare e attuare un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici volto a garantire la compatibilità del modello di business con la transizione verso un’economia sostenibile, il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C e la neutralità climatica al 2050, tenendo conto, se del caso, anche dell’esposizione ad attività connesse ai combustibili fossili.

Gli Stati membri dovranno recepire la nuova direttiva entro il 26 luglio 2026. 

Approfondisci il testo normativo della Direttiva (UE) 2024/1760

RAPPORTO SNPA 2023: Nuovo record in Italia

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha diffuso l’11 luglio il Rapporto “Il clima in Italia nel 2023”, il quale descrive i principali elementi climatici dell’anno appena trascorso concentrandosi sulle variazioni climatiche in Italia, fornendo una panoramica anche del contesto globale ed europeo. Il rapporto analizza i valori medi e i trend delle principali variabili idro-meteo-climatiche, oltre ai loro estremi, fornendo dettagli a scala nazionale, regionale e locale. Esamina inoltre gli eventi idro-meteorologici e meteo-marini più significativi e critici del 2023.

Secondo il Rapporto, l’Italia, nel 2023, ha registrato un nuovo record per la media annuale delle temperature minime giornaliere con un incremento di +1,20 °C. Il 2023 è stato il secondo anno più caldo, con un’anomalia di +1,14 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, segnando il decimo anno consecutivo con anomalie positive rispetto alla media.

Il mese di ottobre è stato il più caldo, con una temperatura superiore di +3,27 °C rispetto alla media, mentre luglio e settembre hanno registrato anomalie superiori a +2 °C. Durante l’estate, l’Italia è stata colpita da intense ondate di calore, con un picco di 48,2 °C in Sardegna, il valore più alto mai registrato sull’isola.

Il Rapporto evidenzia che anche la temperatura superficiale dei mari italiani nel 2023 è stata la seconda più alta della serie storica, con un’anomalia di +0,9 °C rispetto alla media climatologica 1991-2020.

Le precipitazioni annuali in Italia nel 2023 sono state inferiori alla media climatologica di circa il 4%. Nonostante un recupero della disponibilità di risorsa idrica naturale (stimata in 112,4 miliardi di metri cubi) rispetto al minimo storico del 2022 (67 miliardi di metri cubi), l’Italia ha continuato a vivere condizioni di siccità e scarsità idrica nel 2023, con una disponibilità idrica inferiore del 16% rispetto alla media del periodo 1991-2020.