RAPPORTO SNPA 2023: Nuovo record in Italia

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha diffuso l’11 luglio il Rapporto “Il clima in Italia nel 2023”, il quale descrive i principali elementi climatici dell’anno appena trascorso concentrandosi sulle variazioni climatiche in Italia, fornendo una panoramica anche del contesto globale ed europeo. Il rapporto analizza i valori medi e i trend delle principali variabili idro-meteo-climatiche, oltre ai loro estremi, fornendo dettagli a scala nazionale, regionale e locale. Esamina inoltre gli eventi idro-meteorologici e meteo-marini più significativi e critici del 2023.

Secondo il Rapporto, l’Italia, nel 2023, ha registrato un nuovo record per la media annuale delle temperature minime giornaliere con un incremento di +1,20 °C. Il 2023 è stato il secondo anno più caldo, con un’anomalia di +1,14 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, segnando il decimo anno consecutivo con anomalie positive rispetto alla media.

Il mese di ottobre è stato il più caldo, con una temperatura superiore di +3,27 °C rispetto alla media, mentre luglio e settembre hanno registrato anomalie superiori a +2 °C. Durante l’estate, l’Italia è stata colpita da intense ondate di calore, con un picco di 48,2 °C in Sardegna, il valore più alto mai registrato sull’isola.

Il Rapporto evidenzia che anche la temperatura superficiale dei mari italiani nel 2023 è stata la seconda più alta della serie storica, con un’anomalia di +0,9 °C rispetto alla media climatologica 1991-2020.

Le precipitazioni annuali in Italia nel 2023 sono state inferiori alla media climatologica di circa il 4%. Nonostante un recupero della disponibilità di risorsa idrica naturale (stimata in 112,4 miliardi di metri cubi) rispetto al minimo storico del 2022 (67 miliardi di metri cubi), l’Italia ha continuato a vivere condizioni di siccità e scarsità idrica nel 2023, con una disponibilità idrica inferiore del 16% rispetto alla media del periodo 1991-2020.

Energia nell’UE: pubblicato il rapporto 2023


L’articolo 35 del regolamento (UE) 2018/1999 (“regolamento sulla governance”) prevede che entro il 31 ottobre di ogni anno la Commissione presenti al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sullo stato dell’Unione dell’energia che deve comprendere, ogni due anni, a partire dal 2023, una relazione sulla sostenibilità della bioenergia dell’Unione, contenente le informazioni specificate nell’allegato X di tale regolamento.  

Pubblicata dalla CE lo scorso 24 ottobre, la “relazione sullo stato dell’Unione dell’Energia 2023” valuta lo stato di avanzamento della transizione verde a livello europeo e dei diversi Stati membri, tramite specifiche tabelle e, insieme alle relazioni che la accompagnano (ad es. rapporto di sostenibilità bioenergetica, ecc.), fornisce lo stato dell’arte sui progressi compiuti dall’UE verso gli obiettivi dell’Unione dell’energia e la transizione verso  l’energia pulita in  linea con gli obiettivi in materia di energia e clima.

La relazione di quest’anno esamina il modo in cui l’UE ha reagito alle crisi e alle sfide senza precedenti durante il mandato dell’attuale Commissione e prende in considerazione le sfide rimanenti.
Inoltre, esamina anche la risposta dell’Ue alla crisi energetica definendo sfide e opportunità future e presenta la prima valutazione delle relazioni intermedie presentate dagli Stati membri sui Piani nazionali 2019 per l’energia e il clima.

  • L’UE ha accelerato l’installazione di capacità di energia rinnovabile e ha prodotto quantità crescenti di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel 2022 il 39% dell’energia elettrica è stata generata da fonti rinnovabili e, a maggio 2023, l’eolico e il solare hanno superato per la prima volta la produzione totale di elettricità fossile. Il 2022 è stato un anno record per la nuova capacità solare fotovoltaica (FV) installata (41 GW), il 60% in più rispetto al 2021 (26GW). Risultati analoghi sono stati raggiunti con la capacità eolica onshore e offshore (45% in più di capacità installata rispetto al 2021), anche grazie all’accelerazione dei processi autorizzativi.
  •  L’UE ha concordato obiettivi più ambiziosi per la transizione verso l’energia pulita, in linea con REPowerEU e il Green Deal europeo. I colegislatori hanno concordato l’obiettivo del 42,5 % di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE entro il 2030, con l’ambizione di raggiungere il 45 %, e l’obiettivo di ridurre il consumo di energia finale a livello dell’UE dell’11,7 % entro il 2030 rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento per il 2020.

Scarica la Relazione e gli allegati

XI edizione del Premio Impresa Ambiente – scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione prorogata al 15 gennaio 2024

Si rinnova l’appuntamento con il Premio Impresa Ambiente, il più alto riconoscimento italiano per le imprese, gli enti pubblici e privati che abbiano dato un contributo innovativo a modelli di gestione, processi, sistemi, partenariati, tecnologie e prodotti in un’ottica di sviluppo sostenibile, rispetto ambientale e responsabilità sociale.

La manifestazione, giunta alla sua XI edizione, è promossa dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo in collaborazione con Unioncamere e con il supporto di Assocamerestero e SSV – Stazione Sperimentale del Vetro.

Sono 4 le categorie per presentare la propria candidatura:

  • Migliore gestione per lo sviluppo sostenibile
  • Miglior prodotto o servizio per lo sviluppo sostenibile
  • Miglior processo/ tecnologia per lo sviluppo sostenibile
  • Miglior cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile

Inoltre vi sono 3 premi trasversali

Possono presentare la propria candidatura tutte le imprese con sede legale, o operativa, in Italia che abbiano dato un contributo innovativo in termini di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale nel corso dello svolgimento della propria attività produttiva.

La scadenza per la presentazione delle candidature è stata prorogata al 15 gennaio 2024. 
Le modalità di presentazione sono indicate nel sito web www.premioimpresambiente.it

Scarica il bando della XI edizione del Premio
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21^ edizione del Premio Socialis: bando disponibile dal 30 settembre 2023


Il Premio Socialis rappresenta il primo e più longevo riconoscimento italiano per le migliori tesi di laurea sulla CSR e la sostenibilità realizzate da studenti delle Università di tutta Italia, nonché un’opportunità:

  • per laureate/i che si aggiudicano il titolo di “ambasciatori della sostenibilità“;
  • per le imprese che sostenendo il Premio Socialis promuovono la propria visione per uno sviluppo più sostenibile attraverso una campagna che sostiene la crescita dei talenti “nativi ESG“.

Il Premio Socialis accoglie studi e lavori che si ispirano in particolare ai seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU:

  • Goal 3: Salute e benessere
  • Goal 4: Istruzione di qualità
  • Goal 5: Uguaglianza di genere
  • Goal 6: Acqua pulita e igiene
  • Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica
  • Goal 9: Industria, innovazione e infrastrutture
  • Goal 11: Città e comunità sostenibili
  • Goal 12: Consumo e produzione responsabili
  • Goal 13: Agire per il clima
  • Goal 17: Partnership per gli obiettivi.

Le tesi di laurea possono riguardare, ad esempio, temi quali:

  • la responsabilità sociale delle imprese
  • lo sviluppo sostenibile
  • l’adeguamento alle normative europee sulle dichiarazioni non finanziarie
  • l’impegno per l’ambiente
  • l’innovazione nel comparto agricolo e alimentare
  • il sostegno alla cultura
  • l’etica nell’economia
  • l’attenzione alle risorse interne delle organizzazioni
  • il focus sulle diversità, la disabilità e le politiche di genere
  • il marketing sociale
  • il welfare aziendale
  • le iniziative per il non profit
  • il sostegno umanitario
  • l’anticorruzione
  • i diritti umani
  • lo sviluppo delle nuove tecnologie per la produzione industriale

Approfondisci l’argomento e guarda gli albi delle edizioni passate
Scarica il Bando 2023

Bando regionale per il sostegno a progetti di ricerca e sviluppo nelle tematiche della salute e del benessere

La Regione Veneto intende sostenere le attività di ricerca e sviluppo nelle tematiche della salute e del benessere riferite a specifiche traiettorie tecnologiche definite con la Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) della Regione del Veneto 2021 – 2027.

Lo stanziamento complessivo, messo a disposizione tramite il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) è di 4.000.000,00 di euro ed è destinato al il finanziamento di progetti di “ricerca industriale”, “sviluppo sperimentale” e ” ricerca applicata” coerente con le tematiche della salute e del benessere.

Possono accedere alle agevolazioni le imprese di qualunque dimensione aventi un’unità operativa situata nel territorio della regione Veneto. Il progetto può inoltre prevedere il coinvolgimento di uno o più «Organismi di ricerca» per la realizzazione del progetto in forma di «collaborazione effettiva».

La spesa del progetto deve essere compresa tra euro 75.000,00 ed euro 200.000,00.

Il sostegno economico è calcolato sulla spesa effettivamente ammessa ed è concesso nella forma di sovvenzione a fondo perduto, determinata dalla dimensione dell’impresa richiedente, la quale comporta valori percentuali differenti di intensità di sostegno (micro e piccola impresa: 40%, media impresa: 35%, grande impresa: 25%). Il sostegno è concesso ai sensi del Regolamento (UE) di “esenzione” n. 651/2014 (art. 25).

Le domande di sostegno per la concessione delle agevolazioni dovranno essere presentate tramite il sistema informativo regionale “SIU” dal giorno 17 gennaio 2023 e fino alle ore 17.00 del giorno 21 febbraio 2023.

Le agevolazioni saranno concesse sulla base di procedura valutativa a graduatoria, mediante valutazione svolta da una specifica Commissione Tecnica di Valutazione che sarà nominata da AVEPA, soggetto Gestore del bando.

Per ulteriori approfondimenti consultare il portale www.regione.veneto.it

X edizione del Premio Impresa Ambiente: è possibile presentare le domande di partecipazione fino al 17 dicembre 2022

Si rinnova l’appuntamento con il Premio Impresa Ambiente, il più alto riconoscimento italiano per le imprese, gli enti pubblici e privati che abbiano dato un contributo innovativo a modelli di gestione, processi, sistemi, partenariati, tecnologie e prodotti in un’ottica di sviluppo sostenibile, rispetto ambientale e responsabilità sociale.

La manifestazione, giunta alla sua X edizione, è promossa dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo in collaborazione con Unioncamere e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica.

Sono 4 le categorie per presentare la propria candidatura:

  • Migliore gestione per lo sviluppo sostenibile
  • Miglior prodotto o servizio per lo sviluppo sostenibile
  • Miglior processo/ tecnologia per lo sviluppo sostenibile
  • Miglior cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile

È riconfermato il Premio Speciale Giovane Imprenditore, al quale i candidati possono concorrere contestualmente alle altre categorie, se titolari o dirigenti d’impresa under 40. Il riconoscimento è riservato a quanti si sono distinti per spiccate capacità imprenditoriali, innovazione ed attività di ricerca dedicati allo sviluppo eco-sostenibile.

Possono presentare la propria candidatura tutte le imprese con sede legale, o operativa, in Italia che abbiano dato un contributo innovativo in termini di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale nel corso dello svolgimento della propria attività produttiva.

Saranno ammesse alla selezione le candidature pervenute a partire dal 17 Ottobre 2022 ed entro il 17 dicembre  2022 secondo le modalità indicate sul sito web www.premioimpresambiente.it

Scarica il bando della X edizione del Premio
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Rapporto GREENITALY 2021


“GreenItaly” è una ricerca, pubblicata annualmente da Symbola, la Fondazione che promuove e aggrega le Qualità Italiane, sul valore della Green Economy, che si propone di evidenziare come l’Italia sia in grado di cogliere le grandi sfide ambientali puntando su innovazione e ricerca, sviluppando il valore economico delle imprese e del Paese.

Dal 2010 “GreenItaly” è uno strumento indispensabile per conoscere numeri, territori e settori dell’economia green italiana, ma soprattutto per analizzare e capire il ruolo da protagonista che il Made in Italy può avere nel mercato internazionale puntando sulla sostenibilità.

Presentazione del Rapporto GreenItaly 2021 in sintesi

Sulla base dei risultati di una indagine 2021 del Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere effettuata su imprese industriali e di servizi, la crisi da Covid-19 ha influito sulle scelte di investimenti dell’azienda nella sostenibilità ambientale in circa 20% dei casi.

La Lombardia è la regione con i valori più elevati per quanto riguarda le imprese eco-investitrici (quasi 90 mila imprese, corrispondente al 20,3% del totale nazionale). Tra le regioni più attive che superano quota 40 mila imprese eco-investitrici, vi è anche il Veneto.

Tutti i rapporti  GreenItaly sono scaricabili cliccando qui  

“Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e di usura”: pubblicato lo studio curato dall’Università “Bocconi”


Lo studio sul “Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e di usura”, curato dall’Università “Bocconi” di Milano, in collaborazione con l’ufficio del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e la Concessionaria CONSAP S.p.A. è stato presentato lo scorso 21 luglio, alla Prefettura di Milano.

Ambito della ricerca e struttura

È stato implementato un database delle oltre 5.000 richieste alle quali il Fondo ha già dato risposta; di queste è stato analizzato circa il 20% nell’ambito di un’elaborazione preliminare dei dati dalla quale è emerso che le domande di accesso al Fondo sono più frequenti in quelle regioni dove si collocavano tradizionalmente le principali organizzazioni criminali mafiose (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) e in Basilicata.

Risultati della ricerca

Rispetto al campione analizzato, è risultato che le istanze presentate da vittime di estorsione sono il doppio di quelle presentate da vittime di usura, che denunciano solo quando sono allo stremo; nell’82% dei casi di usura, laddove le vittime ottengano il prestito dal Fondo (a interessi zero), lo utilizzano per ripagare i debiti.

I settori economico-produttivi più colpiti sono: coltivazioni, produzione animali, caccia e connessi (15,9%), commercio al dettaglio (15,2%), attività servizi di ristorazione (13,8%), costruzione edifici (14,5%), commercio e riparazione autoveicoli e motocicli (9,0%), mentre nello studio si segnala come un’anomalia la mancanza di riscontri nei settori delle forniture ad amministrazioni pubbliche e della gestione rifiuti.

È emerso inoltre che la riduzione del numero delle denunce non corrisponde alla reale dimensione dei fenomeni delittuosi che, nel tempo, hanno subito una trasformazione, manifestandosi con modalità sempre più sofisticate e subdole, tanto da richiedere interventi di prevenzione e di contrasto adeguati alle diverse realtà, con strumenti operativi idonei, non solo nelle aree del Mezzogiorno ma anche nel Centro e nel Nord – Italia.

Lo Studio pubblicato auspica che, nell’ambito delle complessive attività di contrasto alla criminalità organizzata e alle vicende intimidatorie di estorsione e usura, il Fondo di solidarietà possa rivelarsi uno strumento sempre più prezioso e risolutivo in grado di incoraggiare, nel contempo, gli operatori economici a dissociarsi attivamente, denunciando.

Per scaricare lo Studio pubblicato dall’Università Bocconi clicca qui

Per scaricare altri materiali riguardanti le attività attinenti alla ricerca clicca qui e qui

4 milioni di euro in Fondi e Contributi del Ministero dell’Ambiente per progetti di ricerca su RAEE e rifiuti ed ecodesign dei prodotti


Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato 2 bandi con l’obiettivo di cofinanziare progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale miranti a:

  1. incentivare l’ecodesign dei prodotti e la corretta gestione dei rifiuti, favorendo l’allungamento del ciclo di vita del prodotto e lo sviluppo di tecnologie per prevenire, recuperare, riciclare e trattare categorie di rifiuti attualmente non servite da una specifica filiera di gestione La scadenza per inoltrare la richiesta di partecipazione è fissata al 19 aprile 2021.
    Per scaricare il bando e per ulteriori informazioni in merito alle modalità di partecipazione cliccare qui
  2. individuare nuove soluzioni per il recupero, il riciclaggio ed il trattamento dei RAEE, in grado di ridurre gli impatti negativi derivanti dalla loro produzione e gestione. A questo scopo si promuovono (i) l’applicazione dei principi di economia circolare, (ii) la riproduzione su scala industriale di tecnologie innovative e sostenibili e (iii) il rafforzamento di una gestione dei RAEE basata sulla responsabilità estesa del produttore. La scadenza per inoltrare la richiesta di partecipazione è fissata al 20 aprile 2021.
    Per scaricare il bando e per ulteriori informazioni in merito alle modalità di partecipazione cliccare qui

La dotazione finanziaria complessiva è di 4 milioni € (2 mln per ciascun bando) ed è destinata a progetti del valore compreso tra 100.000 e 300.000 €, con percentuale di cofinanziamento al 50%.

I destinatari (per entrambi i bandi) sono gli organismi di ricerca ovvero università e istituti, pubblici o privati, la cui finalità principale è svolgere ricerca di base, industriale o sviluppo sperimentale e diffonderne i risultati, attraverso attività di insegnamento, pubblicazione o trasferimento tecnologico.

Le spese ammissibili (per entrambi i bandi) riguardano la gestione e il coordinamento del progetto, il personale impiegato, i servizi di consulenza, l’acquisto dei materiali, la fornitura di attrezzature (hardware e software), l’acquisizione di competenze tecniche e brevetti, la realizzazione di casi studio o prototipi, le campagne di diffusione dei risultati, i viaggi e le trasferte per le attività di monitoraggio.

“Responsabilità sociale, sostenibilità, ambiente: imponente l’offerta formativa delle università in Italia”: pubblicato lo studio dall’Osservatorio Socialis

Il recente studio, pubblicato dall’Osservatorio Socialis, realizzato attraverso un censimento di tutte le Università presenti sul territorio italiano, fornisce un quadro aggiornato relativo all’offerta formativa (corsi ed insegnamenti), riguardanti le competenze di:

  • responsabilità sociale,
  • sostenibilità,
  • misurazione di impatto,
  • salvaguardia dell’ambiente,
  • politiche di welfare,
  • rapporti tra profit e non profit,
  • organizzazione del lavoro.

La ricerca ha fotografato un’Italia da record, con 813 insegnamenti e 73 master presenti nei programmi di 68 Atenei (oltre l’80% del totale) così ripartiti: 424 insegnamenti al Nord, 178 al Centro, 211 al Sud e Isole

Una notevole opportunità rivolta a chi deve entrare nel mondo del lavoro o già ne fa parte, per acquisire competenze che, anche a seguito dell’emergenza COVID-19 sembrano essere oggi ancora più richieste: saper considerare l’impatto ambientale, organizzare la responsabilità sociale, valutare l’impatto sociale, comunicare e informare, saper programmare uno sviluppo sostenibile, studiare nuove soluzioni per il risparmio delle risorse ecc…
Per ulteriori approfondimenti e per scaricare la ricerca, clicca qui