1° agosto 2024 = Overshoot Day globale


Grazie al monitoraggio dell’impronta ecologica dell’uomo è possibile aggiornare lo stato dell’arte globale riguardante “l’Earth Overshoot Day”: il giorno in cui tutte le risorse che il nostro pianeta può generare vengono esaurite. 
La data cambia di Paese in Paese e di anno in anno, a seconda dei comportamenti e delle politiche di sfruttamento delle risorse naturali adottati. L’Italia ha “finito il budget di risorse naturali” a disposizione per il 2024 già lo scorso 19 maggio e dal 20 maggio ha iniziato a consumare quelle future.

Attualmente per soddisfare i consumi annui degli italiani sarebbero quindi necessari più di 4 Paesi come l’Italia e se tutti gli umani vivessero e consumassero come gli italiani servirebbero le risorse di 2,6 pianeti.

Il sovra-sfruttamento comporta effetti più o meno tangibili tra i quali si ricordano, ad esempio:

  • deforestazione,
  • erosione del suolo,
  • perdita di biodiversità
  • accumulo di anidride carbonica in atmosfera,
  • cambiamenti climatici (e i sempre più frequenti fenomeni di siccità, incendi ed uragani).

Solo un cambiamento radicale, sociale, culturale, politico ed economico, messo in atto tempestivamente può consentire di invertire la tendenza e posticipare la data.
Dell’Earth Overshoot Day avevamo già pubblicato alcune informazioni di approfondimento sul presente portale.
Per controllare gli aggiornamenti annuali e confrontare le impronte a livello globale e di Paese il portale di riferimento è: https://www.footprintnetwork.org/

RAPPORTO SNPA 2023: Nuovo record in Italia

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) ha diffuso l’11 luglio il Rapporto “Il clima in Italia nel 2023”, il quale descrive i principali elementi climatici dell’anno appena trascorso concentrandosi sulle variazioni climatiche in Italia, fornendo una panoramica anche del contesto globale ed europeo. Il rapporto analizza i valori medi e i trend delle principali variabili idro-meteo-climatiche, oltre ai loro estremi, fornendo dettagli a scala nazionale, regionale e locale. Esamina inoltre gli eventi idro-meteorologici e meteo-marini più significativi e critici del 2023.

Secondo il Rapporto, l’Italia, nel 2023, ha registrato un nuovo record per la media annuale delle temperature minime giornaliere con un incremento di +1,20 °C. Il 2023 è stato il secondo anno più caldo, con un’anomalia di +1,14 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, segnando il decimo anno consecutivo con anomalie positive rispetto alla media.

Il mese di ottobre è stato il più caldo, con una temperatura superiore di +3,27 °C rispetto alla media, mentre luglio e settembre hanno registrato anomalie superiori a +2 °C. Durante l’estate, l’Italia è stata colpita da intense ondate di calore, con un picco di 48,2 °C in Sardegna, il valore più alto mai registrato sull’isola.

Il Rapporto evidenzia che anche la temperatura superficiale dei mari italiani nel 2023 è stata la seconda più alta della serie storica, con un’anomalia di +0,9 °C rispetto alla media climatologica 1991-2020.

Le precipitazioni annuali in Italia nel 2023 sono state inferiori alla media climatologica di circa il 4%. Nonostante un recupero della disponibilità di risorsa idrica naturale (stimata in 112,4 miliardi di metri cubi) rispetto al minimo storico del 2022 (67 miliardi di metri cubi), l’Italia ha continuato a vivere condizioni di siccità e scarsità idrica nel 2023, con una disponibilità idrica inferiore del 16% rispetto alla media del periodo 1991-2020.

Fondo per il sostegno alla transizione industriale per favorire il miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale


Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ha l’obiettivo di favorire programmi di investimento finalizzati al miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale. La sua operatività è disciplinata dal DM 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Il Fondo ha una dotazione pari a 300 milioni di € e riguarda contributi a fondo perduto concessi ad imprese, di qualsiasi dimensione ed operanti sul territorio nazionale.

Il 50% delle risorse è riservata alle imprese energivore (cfr Elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’art. 19, comma 2, della L. 20 novembre 2017, n. 167).

L’iniziativa sostiene progetti relativi a due ambiti di intervento:

  • Una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli artt. 14 e 17 del GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del GBER.
  • Un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del GBER.

Le imprese possono presentare domanda dal 10 ottobre 2023 al 12 dicembre 2023.

Per ulteriori informazioni sulle agevolazioni concedibili, sulle spese ammissibili e per accedere a tutta la documentazione
Per maggiori informazioni riguardo alla compilazione della domanda e ai criteri di valutazione per la composizione della graduatoria, è disponibile un punto di contatto Invitalia