Il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Sole24 ore, analizza le performance ambientali di 105 Comuni capoluogo che tiene conto di 18 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
L’ultimo aggiornamento fornisce una “fotografia” non esattamente confortante, con capoluoghi fermi su emergenze croniche e poco propensi al miglioramento. Nel 2021, in quello che doveva essere l’anno della lenta ripresa post COVID-19 e della messa in campo di interventi concreti, i capoluoghi di provincia, paralizzati da alcune emergenze urbane ormai croniche, confermano la tendenza di stallo degli anni precedenti.
Le criticità rilevare
- Più smog con i valori di picco che tornano lentamente a crescere nelle aree urbane storicamente afflitte dal problema.
- Un parco auto che resta tra i più alti d’Europa, pochi miglioramenti sul fronte del trasporto pubblico.
- La produzione dei rifiuti prodotti in aumento.
- Per quanto riguarda le perdite idriche, rimangono all’incirca costanti le città dove più del 30% dell’acqua viene dispersa.
Il buon esempio arriva da Bolzano: la nuova regina green che dal sesto posto dello scorso anno conquista il 1° posto in classifica. Al secondo posto Trento, seguita da Belluno, Reggio Emilia e Cosenza, unica città del sud a entrare anche quest’anno nella top ten della graduatoria; Treviso al 6° posto.