14^ edizione del Premio (nazionale) per lo Sviluppo Sostenibile – scadenza presentazione domande prorogata al 30.07.2024


La Fondazione per lo sviluppo sostenibile ed Ecomondo-Italian Exhibition Group istituiscono per l’anno 2024, la 14^ Edizione del Premio destinato alle imprese, startup e Amministrazioni locali che si siano particolarmente distinte per eco-innovazione ed efficacia dei risultati ambientali ed economici, nonché del loro potenziale di diffusione.

La partecipazione al Premio è libera e gratuita e dedicata ad imprese, startup e Amministrazioni locali che si siano particolarmente distinte per eco-innovazione ed efficacia dei risultati ambientali ed economici, nonché del loro potenziale di diffusione.
E’ possibile presentare la propria candidatura per una sola delle 3 seguenti sezioni in concorso:

Per l’edizione 2024 il Premio è articolato in 3 settori:

  1. Settore Economia Circolare suddiviso in:
    – Sezione Imprese, in collaborazione con il Circular Economy Network
    – Sezione Startup per gli imballaggi, in collaborazione con il CONAI
    Per approfondimenti su preview domande, criteri e invio della candidatura per questa sezione del premio
  2. Sezione neutralità climatica e soluzioni nature positive rivolto ad Amministrazioni locali e/o Aziende Multiutility e/o partecipate, in collaborazione con il Green City Network, Italy for Climate e GSE – Gestore Serivizi Energetici
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  3. Settore Edilizia Green: efficienza energetica, rinnovabili, materiali innovativi rivolto ad Imprese/Startp e Amministrazioni locali, con la partecipazione di ENEA
    Per approfondimenti su preview domande, criteri e invio della candidatura per questa sezione del premio

La scadenza per partecipare è stata prorogata dal 30 giugno al 30 luglio 2024.
La cerimonia di premiazione si svolgerà a Rimini, in occasione di Ecomondo, il 7 novembre 2024. Per la sezione Startup Imballaggi con CONAI, la premiazione avverrà in occasione della Conferenza Nazionale dell’Industria del riciclo in programma il 12 dicembre 2024 a Milano in media partnership con Pianeta 2030, il Corriere della Sera.

Scarica il Regolamento
Per ulteriori informazioni

Rapporto sui deficit di investimenti climatici in Europa e Obiettivi 2030


Dal 21 febbraio è disponibile una nuova pubblicazione a cura dell’Institute for Climate Economics (I4CE) riguardante il Rapporto sui deficit di investimenti climatici in Europa, che mette a confronto i livelli di investimenti del 2022 con quelli necessari annualmente per raggiungere l’obiettivo al 2030 (riduzioni delle emissioni del 55%).

Il Rapporto, analizza 22 settori che coprono l’edilizia, i trasporti e i sistemi energetici e sottolinea che gli investimenti nell’UE sono cresciuti del 9% tra il 2021 e il 2022, raggiungendo i 407 miliardi di euro nel 2022 (il 2,6% del PIL), circa la metà di quelli necessari per il raggiungimento degli obiettivi prefissati al 2030. Solo per i settori “energia idroelettrica” e “stoccaggio delle batterie”, gli investimenti del 2022 sono risultati superiori alle esigenze annuali. Gli altri 20 settori evidenziano un deficit di proporzioni variabili: ad esempio, gli investimenti nell’energia eolica rappresentano il 17% del fabbisogno totale di investimenti annuali, mentre quelli in pannelli solari il 78%.

Il Comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici, istituito nel 2021 dalla Legge europea sul clima, ha recentemente invitato l’UE ad adoperarsi per una panoramica più accurata degli investimenti necessari ed effettivi nella mitigazione climatica.
Scarica il rapporto sui deficit di investimenti climatici in Europa

Politiche ambientali, obiettivi di sviluppo sostenibile e neutralità climatica: report e analisi per comprendere i progressi e le criticità


Per molteplici ragioni (elezioni europee all’orizzonte, percorso di Agenza 2030 giunto a metà strada, crisi climatica e costante aumento della temperatura, ecc.) all’interno dell’UE si intensificano i report legati agli obiettivi ambientali. Tra dicembre 2023 e gennaio 2024 ve ne sono 3 che si ritiene interessante segnalare:

  1. Rapporto di monitoraggio sui progressi verso gli obiettivi dell’8°  Programma d’azione per l’ambiente 2023, pubblicato il 18 dicembre 2023 dall’Agenzia europea per l’ambiente fa il punto sulla base di 28 indicatori e obiettivi di monitoraggio, sottolineando come alcuni degli obiettivi riflettono le elevate ambizioni del Green Deal e che gli Stati membri potrebbero aver bisogno di più tempo per adottare misure per raggiungerli (molti obiettivi richiederebbero infatti un ritmo di progresso da due a nove volte più rapido fino al 2030). Per raggiungerli, servirebbero una più forte attuazione della legislazione, nonché misure aggiuntive d’integrazione delle politiche ambientali e climatiche dei Paesi membri che pongano al centro l’ambiente. Tra i punti di maggiore criticità, l’obiettivo di ridurre le pressioni ambientali e climatiche legate a produzione e consumo che include sotto-obiettivi sul consumo energetico, sul tasso di utilizzo circolare dei materiali e sulla quota di superficie destinata all’agricoltura biologica. Improbabile l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili dato che, come sottolinea il rapporto, la maggioranza dei Paesi dell’Unione Europea non dispone di piani concreti in tal senso. Interessante lo scoreboard interattivo che permette di navigare agilmente gli indicatori alla base del rapporto.

  2. Verso la neutralità climatica dell’UE: progressi, lacune politiche e opportunità, pubblicato il 18 gennaio dall’European Scientific Advisory Board for Climate Change (organo consultivo istituito nel 2021 dalla legge europea sul clima, composto da esperti scientifici indipendenti) fornisce un’analisi del percorso verso la neutralità climatica; alla luce di 80 indicatori individuati dallo studio sottolinea come siano necessari maggiori sforzi, e in particolare nell’edilizia, nei trasporti, nell’agricoltura e nella silvicoltura, per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE del 2030 (55%) e 2050 (neutralità climatica). Delinea inoltre 13 raccomandazioni chiave per un’attuazione e una progettazione più efficaci e raccomanda l’introduzione di una qualche forma di tariffazione delle emissioni nei settori agricolo e dell’uso del suolo entro il 2031. I decisori politici dovrebbero, secondo il Comitato, predisporre e implementare in primis una timeline e una roadmap per eliminare i sussidi ai combustibili fossili. A pochi giorni dalla pubblicazione del nuovo target climatico europeo al 2040, che si attende pari ad una riduzione delle emissioni tra il 90 e il 95%, l’analisi del Comitato offre quindi alcuni spunti interessanti.

  3. Rapporto sullo sviluppo sostenibile in Europa 2023/24, pubblicato il 25 gennaio dalla Rete delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, mette in luce come le molteplici e protratte crisi – di sicurezza, climatiche, finanziarie e geopolitiche – abbiano portato ad un rallentamento dei progressi sugli SDGs. A metà percorso nessuno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile è sulla buona strada per essere raggiunto a livello globale entro la fine del decennio, l’85 per cento è in declino o mostra progressi molto limitati. Per il quarto anno consecutivo, la Finlandia è in cima con un punteggio di 80.64. L’Italia, al ventunesimo posto (su 34 paesi), raggiunge quota 69,93. Le maggiori sfide nell’UE sono legate all’SDG del consumo e produzione responsabili, lotta al mutamento climatico, e ai sottobiettivi nell’uso del territorio e nell’alimentazione sostenibili. L’indice “Leave No One Behind” (LNOB), compreso nel rapporto, misura le disuguaglianze nazionali in quattro dimensioni: povertà estrema e deprivazione materiale; disparità di reddito; disparità di genere; l’accesso e la qualità dei servizi. ll Comitato economico e sociale, in collaborazione con il Sustainable Development Solutions Network, ha elaborato 10 priorità essenziali per le istituzioni europee da adottare nel corso della prossima legislatura, l’ultima prima del 2030. Il sito web, più fruibile rispetto al rapporto, permette un’agile navigazione, tra mappe interattive, dashboard, possibilità di esplorare e scaricare dati, analisi e grafiche dei capitoli che compongono il rapporto, profili per i singoli paesi.

Energia nell’UE: pubblicato il rapporto 2023


L’articolo 35 del regolamento (UE) 2018/1999 (“regolamento sulla governance”) prevede che entro il 31 ottobre di ogni anno la Commissione presenti al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sullo stato dell’Unione dell’energia che deve comprendere, ogni due anni, a partire dal 2023, una relazione sulla sostenibilità della bioenergia dell’Unione, contenente le informazioni specificate nell’allegato X di tale regolamento.  

Pubblicata dalla CE lo scorso 24 ottobre, la “relazione sullo stato dell’Unione dell’Energia 2023” valuta lo stato di avanzamento della transizione verde a livello europeo e dei diversi Stati membri, tramite specifiche tabelle e, insieme alle relazioni che la accompagnano (ad es. rapporto di sostenibilità bioenergetica, ecc.), fornisce lo stato dell’arte sui progressi compiuti dall’UE verso gli obiettivi dell’Unione dell’energia e la transizione verso  l’energia pulita in  linea con gli obiettivi in materia di energia e clima.

La relazione di quest’anno esamina il modo in cui l’UE ha reagito alle crisi e alle sfide senza precedenti durante il mandato dell’attuale Commissione e prende in considerazione le sfide rimanenti.
Inoltre, esamina anche la risposta dell’Ue alla crisi energetica definendo sfide e opportunità future e presenta la prima valutazione delle relazioni intermedie presentate dagli Stati membri sui Piani nazionali 2019 per l’energia e il clima.

  • L’UE ha accelerato l’installazione di capacità di energia rinnovabile e ha prodotto quantità crescenti di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel 2022 il 39% dell’energia elettrica è stata generata da fonti rinnovabili e, a maggio 2023, l’eolico e il solare hanno superato per la prima volta la produzione totale di elettricità fossile. Il 2022 è stato un anno record per la nuova capacità solare fotovoltaica (FV) installata (41 GW), il 60% in più rispetto al 2021 (26GW). Risultati analoghi sono stati raggiunti con la capacità eolica onshore e offshore (45% in più di capacità installata rispetto al 2021), anche grazie all’accelerazione dei processi autorizzativi.
  •  L’UE ha concordato obiettivi più ambiziosi per la transizione verso l’energia pulita, in linea con REPowerEU e il Green Deal europeo. I colegislatori hanno concordato l’obiettivo del 42,5 % di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE entro il 2030, con l’ambizione di raggiungere il 45 %, e l’obiettivo di ridurre il consumo di energia finale a livello dell’UE dell’11,7 % entro il 2030 rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento per il 2020.

Scarica la Relazione e gli allegati

C’è tempo fino al 30 settembre per rispondere alla Call per candidare i maggiori siti a rischio


L’Europa chiama! Chi è a conoscenza di un patrimonio importante in Europa che è messo in pericolo dai rischi attuali o previsti dei cambiamenti climatici (compresi i rischi aggravati) e a cascata da eventi a insorgenza lenta o da eventi a insorgenza rapida, può nominarlo per il programma “7 Most Endangered 2024” nell’apposito questionario.

Sono accolte con favore le candidature di beni patrimoniali quali, ad esempio: un monumento storico o un insieme di monumenti storici, un sito archeologico, un luogo di culto, un complesso industriale, un giardino storico, un museo, un patrimonio mobile o immateriale risorsa, ecc.,

Il programma è gestito da Europa Nostra in collaborazione con l’Istituto BEI e sostenuto dal programma Europa Creativa dell’UE come parte del progetto di rete di Europa Nostra “Agorà del patrimonio culturale europeo”.

Essere accolto nella lista dei 7 paesi più a rischio spesso funge da catalizzatore per un cambiamento positivo e da incentivo per la mobilitazione del necessario sostegno pubblico o privato. I 7 siti selezionati hanno diritto a ricevere una sovvenzione BEI per il patrimonio fino a 10.000 euro per avviare azioni, studi o misure di assistenza per il sito minacciato.

Attenzione, prima di compilare il questionario è necessario reperire foto significative (sono ammessi anche eventuali video) del sito che si vuole candidare.

Compila il questionario candidando un sito a rischio (in inglese)

RemTech Expo: a Ferrara dal 18 al 22 settembre 2023


RemTech Expo è l’unico evento internazionale permanente specializzato sui temi delle bonifiche, coste, dissesto, clima, sismica, rigenerazione urbana, industria sostenibile. Tra i partner della manifestazione si annoverano: la Commissione Europea, la Commissione Bicamerale Ambiente, i Ministeri, l’Italian Trade Agency (ITA-ICE),  il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale Snpa,  l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Ispra, i Commissari Straordinari di Governo.

La fiera si compone di nove segmenti: 

  1. REMTECH e REMTECH EUROPE bonifiche dei siti contaminati, 
  2. COAST tutela delle coste, porti, sostenibilità, 
  3. ESONDA dissesto idrogeologico, inondazioni, frane, 
  4. CLIMETECH cambiamenti climatici, mitigazione, adattamento, 
  5. GEOSISMICA rischio sismico, prevenzione, ricostruzione, 
  6. INERTIA  opere sostenibili materiali, economia circolare, 
  7. RIGENERACITY rigenerazione urbana, social housing, 
  8. CHEMTECH industria chimica innovativa e sostenibile,
  9. (da quest’anno) RESTAURO INNOVATION & TECHNOLOGY (RestauroTech), spin off di RemTech Expo dedicato alle recenti innovazioni tecnologiche in materia di restauro contemporaneo, nuovi materiali, strumentazioni, con focus su realtà aumentata, sicurezza, impiantistica, bioedilizia, protocolli energetico-ambientali e la nuova Hub Tecnologica Campania, task force nata per promuovere il valore del risanamento in Campania,

Il programma degli appuntamenti affronta i seguenti aspetti: evoluzione normativa, caratterizzazione, analisi, rischi, tecnologie, ricerca, innovazione, monitoraggio, territorio, opere, industria, sostenibilità, economia circolare e si caratterizza per un’articolata esposizione di prodotti, strumenti e servizi specializzati, eventi faro, sessioni congressuali tecniche, tecnologiche e scientifiche, workshop, seminari, tavoli di confronto, gruppi di lavoro permanenti, corsi di formazione per operatori, autorità e decision maker, incontri bilaterali di livello internazionale, attività di networking, scuole, academy, hub internazionali e poli di innovazione.

 Il programma di questa edizione prevede

  • 40 High level sessions
  • 15 Training courses
  • 2 Live Demo
  • 1 Sustainathon – 24h

Del ricco programma si vuole porre l’accento su Sustainathon una sorta di maratona online di 24 ore dedicata alla sostenibilità come “strada verso un valore globale”, alla quale interverranno relatori di molti paesi del mondo per portare il loro contributo ed esperienza.

Per ulteriori approfondimenti
Il programma completo contiene a anche alcune indicazioni utili per organizzare il viaggio verso Ferrara

Segreteria amministrativa
Via della Fiera, 11 -44124 Ferrara
tel. 0532900713 – info@remtechexpo.com