Il 10 maggio, durante la Conferenza nazionale sull’Economia Circolare è stato presentato il 6° rapporto curato dal Circular Economy Network, in collaborazione con Enea. Il documento, aggiornato e pubblicato con cadenza annuale, fotografa lo “stato dell’arte” dell’economia circolare in Italia.
Per la prima volta, le performance di circolarità delle cinque maggiori economie dell’Unione Europea sono state comparate usando gli indicatori della Commissione europea:
- produzione e consumo,
- gestione dei rifiuti,
- materie prime seconde,
- competitività e innovazione,
- sostenibilità ecologica,
- resilienza.
Anche con questa “nuova” metodologia, viene confermato il primato dell’Italia (45 punti) in termini di economia circolare, rispetto a Germania (38), Francia (30) Polonia e Spagna (26).
Highlight presentati nel report:
- quota di riciclo complessiva 72% (media europea: 58%)
- tasso di uso circolare di materia 18,7% (media europea: 11,5%)
- per ogni kg di risorsa consumata 3,7 di PIL (media europea: 2,5 €)
- consumo pro capite di materiali 12,8 t (media europea: 14,9 t)
Tra i focus di questo anno le piccole e medie imprese: con un’indagine realizzata tra dicembre 2023 e gennaio 2024, in collaborazione con CNA, è stato chiesto a 800 piccoli imprenditori cosa pensano e soprattutto come agiscono rispetto alle politiche green. Il 65% del campione delle piccole imprese intervistate dichiara di mettere in atto pratiche di economia circolare (oltre il doppio rispetto alle rilevazioni del 2021). Per il 61% delle imprese coinvolte nel sondaggio le misure di economia circolare generano benefici in termini di riduzione dei costi. Il 10% delle imprese ha intenzione di avvicinarsi all’economia circolare nel prossimo futuro.
Gli interventi realizzati più spesso riguardano:
- l’uso di materiali riciclati (68,2%),
- la riduzione degli imballaggi (64%),
- interventi per la durabilità e la riparabilità del prodotto (53,2%).
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