Che cosa offre il portale www.impreseresponsabili.tvbl.it in tema di Legalità?

Il portale www.impreseresponsabili.tvbl.it contiene informazioni in merito ai diversi Protocolli d’intesa per la tutela della legalità sulle attività d’impresa nel territorio trevigiano – bellunese tra l’Ente camerale e le forze dell’ordine ed autorità di ordine pubblico delle province di Treviso e di Belluno; eventi informativi/formativi in tema di legalità organizzati anche da altre Amministrazioni Pubbliche, Enti ed Istituzioni, locali, regionali e/o nazionali.

Diffonde inoltre alcuni approfondimenti in tema della legalità non riguardanti i temi sopra indicati, come ad esempio: rating di legalità, ecomafie, ecc…

Inoltre vengono evidenziate le attività svolte con i docenti e gli studenti delle scuole superiori delle due province di Treviso e di Belluno, con particolare riferimento alle attività promosse dall’Ente camerale sul tema legalità, con il mondo scolastico.

Che cosa offre il portale www.impreseresponsabili.tvbl.it in tema di Ambiente?

Il portale www.impreseresponsabili.tvbl.it contiene informazioni in merito ad eventi informativi/formativi riguardanti la normativa ambientale per la quale la Camera di commercio di Treviso – Belluno risulta essere competente, ai sensi della normativa vigente. Promuove inoltre altri eventi in tema di ambiente (Convegni, Fiere, ecc…) organizzati da altre Amministrazioni Pubbliche, Enti ed Istituzioni, locali, regionali e/o nazionali.

Pubblica anche alcuni approfondimenti riguardanti tematiche ambientali, non riguardanti adempimenti ambientali cogenti per le imprese (ad esempio: sviluppo sostenibile, cambiamento climatico, impronta ecologica, ecc…).

Quali attività/processi implementati dalle società rientrano nelle “politiche CSR”?

Partendo dal fatto che applicare la CSR in azienda non vuol dire effettuare attività/progetti/interventi una tantum e che la CSR tiene conto degli effetti che un’impresa ha su tutte e tre le componenti che la caratterizzano (economico, sociale ed ambientale) rientrano nelle politiche di CSR adozione l’implementazione di:

  • Codice etico volontario;
  • Rendicontazione sociale/socio-ambientale (Bilancio sociale, Bilancio di sostenibilità, Report Integrato, ecc…);
  • Certificazioni (SA 8000, OHSAS 45001, ISO 14001, EMAS, ecc…);
  • ISO 26000;
  • Marchi ecologici (Ecolabel, Bio, ecc…)
  • Adesione al Global Compact;
  • Welfare aziendale (interventi che vadano oltre quelli previsti per obbligo dal CCNL per alcuni settori);
  • Conciliazione vita – lavoro;
  • Sviluppo obiettivi di Agenda 2030;
  • Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;
  • Utilizzo di tecniche Lean nella produzione;
  • Produzione di prodotti/servizi secondo il “Life Cycle Thinking”;
  • Società Benefit.

Tale elenco, seppur dettagliato è da considerarsi non esaustivo e nell’ultimo periodo di tempo l’elenco delle attività si sta ulteriormente sviluppando.

Un’impresa può certificarsi ed ottenere il marchio “CSR”?

Attualmente non esiste un marchio, né una certificazione della Responsabilità Sociale d’Impresa. Vi è però la norma SA8000 uno standard internazionale di certificazione redatto dal Council of Economical Priorities Accreditation Agency e volto a certificare i seguenti aspetti della gestione aziendale:

  • il rispetto dei diritti umani,
  • il rispetto dei diritti dei lavoratori,
  • la tutela contro lo sfruttamento dei minori,
  • le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro.

La norma internazionale ha quindi lo scopo di migliorare le condizioni lavorative a livello mondiale e permette di definire uno standard verificabile da enti di certificazione.

Inoltre nel 2010 è stata pubblicata la norma ISO 26000 “Guida alla responsabilità sociale”. Il termine “norma” è utilizzato in maniera impropria poiché si tratta in realtà di una Linea guida (non certificabile da un ente terzo) per tutti i tipi di organizzazioni, indipendentemente dalle dimensioni e localizzazioni, che fornisce indicazioni su concetti, termini e definizioni relativi alla Responsabilità Sociale.

La Responsabilità Sociale d’Impresa è un obbligo di legge?

Come è noto, la CSR rappresenta principi e valori che caratterizzano il modo di essere e di fare impresa, con una particolare attenzione al modello della Triple Bottom Line. La Responsabilità Sociale d’Impresa non è soggetta ad obblighi di legge, ma vi sono alcuni modelli e documenti, tipici della CSR che nel tempo sono stati resi obbligatori per alcuni soggetti e che il legislatore ha deciso di normare. Tra questi vi sono:

  • L’obbligo di adozione del Codice Etico (ai fini della prevenzione dei reati ai sensi) ai sensi della Legge n. 231/2001 (successivamente aggiornata dalla Legge 125/08 che prevede e disciplina la “Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e delle società”). Si applica agli enti forniti di personalità giuridica ed alle società (in qualsiasi forma costituite) e associazioni anche prive di personalità giuridica. Non si applica invece allo Stato, agli Enti pubblici territoriali, agli altri Enti pubblici non economici nonché agli Enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale.        

    Anche per le ONG italiane attive nella cooperazione internazionale iscritte all’elenco delle OSC dell’Agenzia per la Cooperazione il codice etico pubblico sarà presto obbligatorio. Con Delibera del 6 settembre 2018, n.88, il Comitato Congiunto ha modificato in questo senso le Linee guida per l’iscrizione all’Elenco dei soggetti senza finalità di lucro ai sensi dell’articolo 26, commi 2 e 3, della legge n. 125/2014 e dell’articolo 17 del decreto ministeriale n. 113/2015 approvate con Delibera del 21 dicembre 2017, n. 173. In sostanza la modifica riguarda l’obbligo per le OSC di disporre di un Codice Etico e di Comportamento idoneo e pubblicato sul sito istituzionale.
  • L’obbligo di depositare presso il Registro delle Imprese il Bilancio sociale (denominato “Dichiarazione di carattere non finanziario” sulle politiche messe in atto dall’impresa stessa riguardo a temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva”) per le aziende quotate in borsa, ai sensi del D.Lgs. n. 30 dicembre 2016, n. 254 con cui l’Italia ha recepito ed attuato la Direttiva europea 2014/95/UE. Tali aziende sono tenute a spiegare con precisione le loro politiche socio-ambientali e di lotta alla corruzione. La Dichiarazione deve essere sottoscritta dal CdA e controllata da un ente revisore esterno; se non veritiera, fa scattare sanzioni rilevanti.
  • L’obbligo di dotarsi di un Bilancio sociale per le imprese del Terzo Settore, ai sensi del Decreto 4 luglio 2019, recante “Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore”. Il primo bilancio sociale che dovrà essere pubblicato sarà quello del 2021 e relativo alle attività svolte nel 2020. Saranno pertanto tenuti a redigere il Bilancio sociale:
  1. le imprese sociali, ivi comprese le cooperative sociali e i loro consorzi, indipendentemente dalla dimensione economica;
  2. i gruppi di imprese sociali che sono tenuti a redigerlo in forma consolidata, cioè evidenziando gli esiti sociali, non solo di ciascun singolo ente, ma anche del gruppo nel suo complesso;
  3. gli altri enti di Terzo settore, qualora abbiano ricavi o entrate superiori ad un milione di euro annuo;
  4. i Centri di Servizio per il Volontariato, indipendentemente dalla loro dimensione economica.

Perché è stato scelto il dominio “impreseresponsabili.tvbl”?

Il nuovo dominio è stato scelto di concerto con le Associazioni di Categoria che partecipano al Tavolo Tecnico CSR (un tavolo di lavoro permanente organizzato dall’Ente camerale trevigiano – bellunese, attivo dal 2005). La prima parte del dominio vuole rivolgere l’attenzione a quel “plus” verso il quale le imprese dovrebbero orientarsi, per essere più sostenibili e conformi ai 3 principi della Responsabilità Sociale d’Impresa (Principio delle 3P o Trilple Bottom Line: Profit, Planet, People).  

La seconda parte del dominio invece vuole porre l’accento sulla territorialità. Pur trattandosi di un portale web fruibile da qualsiasi utente interessato ad approfondire le tematiche trattate e da qualsiasi parte del mondo, nasce “in primis” per soddisfare le esigenze degli stakeholders del territorio di competenza camerale (gli stakeholders delle province di Treviso e di Belluno).

Il sito istituzionale camerale non contiene tutte le informazioni sulle attività dello Sportello CSR e Ambiente?

Il sito istituzionale camerale, www.tb.camcom.gov.it, contiene diverse pagine di approfondimento inerenti i servizi offerti dallo Sportello CSR e Ambiente. Ciò nonostante nel tempo si è recepita l’esigenza, da parte degli utenti, di avere un livello di informazione ancora più dettagliato ed aggiornato.

Per garantire un aggiornamento tempestivo, attento alle novità e in grado di approfondire le tematiche trattate dallo Sportello CSR e Ambiente camerale è nato quindi il portale web, dedicato alla Responsabilità Sociale d’Impresa. Le principali informazioni sulle attività in corso, sono sempre reperibili su entrambi i due portali camerali.

Chi gestisce il portale www.impreseresponsabili.tvbl.it?

Il portale www.impreseresponsabili.tvbl.it è gestito direttamente dallo Sportello CSR e Ambiente della Camera di commercio Treviso – Belluno. Il servizio è attivo fin dal 2010 quando, per supplire alle necessità di attualizzare il servizio informativo (fino ad allora gestito con il “Kit CSR” un raccoglitore a fogli mobili, aggiornato annualmente) è stato realizzato il primo portale web camerale dedicato all’informazione in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa (o CSR).

Nel 2019, con l’aggiornamento necessario per assicurare il migliore utilizzo da mobile ed il restyling grafico, anche per adeguare il sito al nuovo portale web camerale, sono state introdotte le 3 aree di approfondimento: CSR, Ambiente e Legalità: argomenti che caratterizzano le attività dello Sportello CSR e Ambiente della Camera di commercio di Treviso – Belluno.