Come è noto, la CSR rappresenta principi e valori che caratterizzano il modo di essere e di fare impresa, con una particolare attenzione al modello della Triple Bottom Line. La Responsabilità Sociale d’Impresa non è soggetta ad obblighi di legge, ma vi sono alcuni modelli e documenti, tipici della CSR che nel tempo sono stati resi obbligatori per alcuni soggetti e che il legislatore ha deciso di normare. Tra questi vi sono:
- L’obbligo di adozione del Codice Etico (ai fini della prevenzione dei reati ai sensi) ai sensi della Legge n. 231/2001 (successivamente aggiornata dalla Legge 125/08 che prevede e disciplina la “ResponsabilitĂ amministrativa delle persone giuridiche e delle società ”). Si applica agli enti forniti di personalitĂ giuridica ed alle societĂ (in qualsiasi forma costituite) e associazioni anche prive di personalitĂ giuridica. Non si applica invece allo Stato, agli Enti pubblici territoriali, agli altri Enti pubblici non economici nonchĂ© agli Enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale.       Â
Anche per le ONG italiane attive nella cooperazione internazionale iscritte all’elenco delle OSC dell’Agenzia per la Cooperazione il codice etico pubblico sarà presto obbligatorio. Con Delibera del 6 settembre 2018, n.88, il Comitato Congiunto ha modificato in questo senso le Linee guida per l’iscrizione all’Elenco dei soggetti senza finalità di lucro ai sensi dell’articolo 26, commi 2 e 3, della legge n. 125/2014 e dell’articolo 17 del decreto ministeriale n. 113/2015 approvate con Delibera del 21 dicembre 2017, n. 173. In sostanza la modifica riguarda l’obbligo per le OSC di disporre di un Codice Etico e di Comportamento idoneo e pubblicato sul sito istituzionale. - L’obbligo di depositare presso il Registro delle Imprese il Bilancio sociale (denominato “Dichiarazione di carattere non finanziario” sulle politiche messe in atto dall’impresa stessa riguardo a temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva”) per le aziende quotate in borsa, ai sensi del D.Lgs. n. 30 dicembre 2016, n. 254 con cui l’Italia ha recepito ed attuato la Direttiva europea 2014/95/UE. Tali aziende sono tenute a spiegare con precisione le loro politiche socio-ambientali e di lotta alla corruzione. La Dichiarazione deve essere sottoscritta dal CdA e controllata da un ente revisore esterno; se non veritiera, fa scattare sanzioni rilevanti.
- L’obbligo di dotarsi di un Bilancio sociale per le imprese del Terzo Settore, ai sensi del Decreto 4 luglio 2019, recante “Adozione delle Linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore”. Il primo bilancio sociale che dovrà essere pubblicato sarà quello del 2021 e relativo alle attività svolte nel 2020. Saranno pertanto tenuti a redigere il Bilancio sociale:
- le imprese sociali, ivi comprese le cooperative sociali e i loro consorzi, indipendentemente dalla dimensione economica;
- i gruppi di imprese sociali che sono tenuti a redigerlo in forma consolidata, cioè evidenziando gli esiti sociali, non solo di ciascun singolo ente, ma anche del gruppo nel suo complesso;
- gli altri enti di Terzo settore, qualora abbiano ricavi o entrate superiori ad un milione di euro annuo;
- i Centri di Servizio per il Volontariato, indipendentemente dalla loro dimensione economica.