Nata dalla collaborazione di DG MARE della Commissione con il JRC – Centro Comune di Ricerca, la nuova edizione della relazione dell’UE sull’economia blu, che presenta gli ultimi dati disponibili (2021):
- offre un’analisi approfondita dei settori dell’economia blu europea e delle loro prestazioni sulla base degli ultimi dati disponibili;
- si concentra su un’analisi sintetica dei dati, delle tendenze e dei driver del settore a supporto di un processo decisionale più informato, offrendo così un’utile risorsa informativa ai responsabili politici, agli operatori dell’economia blu e agli stakeholder;
- analizza ambiti innovativi come la desalinizzazione e le biotecnologie blu, che aprono importanti prospettive verso la crescita economica del settore e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Lo strumento è affiancato dall’Osservatorio dell’economia blu dell’UE, un portale online che presenta aggiornamenti regolari sulle prestazioni dell’economia del mare per comparto e Stato Membro. In riferimento all’Italia, gli oltre 400 mila lavoratori ed i circa 18,2 miliardi di euro di PIL mostrano la rilevanza del settore nell’economia nazionale. Nel complesso, le analisi differenziate per paese confermano gli sforzi della Commissione europea nel venire incontro alle diverse esigenze nazionali, al fine ultimo di promuovere un’economia del mare europea resiliente e reattiva alle sfide climatiche odierne.
La relazione evidenzia l’evoluzione dei settori dell’economia blu dal 2009, con particolare attenzione alle principali tendenze socioeconomiche tra il 2020 e il 2021. Approfondisce inoltre il contributo di tutti i settori dell’economia blu alla transizione energetica. Il rapporto mostra la significativa importanza economica di settori come le biotecnologie blu e la desalinizzazione e mostra una crescita significativa delle energie rinnovabili marine. L’UE è all’avanguardia nello sviluppo dell’energia prodotta dalle onde, dalle maree e dall’eolico offshore. Un passo avanti verso il conseguimento degli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili e di clima.
Highlight e altri dettagli sul report
- Nonostante l’impatto negativo della pandemia di COVID-19 e l’impennata dei prezzi dell’energia causata dall’invasione russa non provocata dell’Ucraina, la maggior parte dei settori dell’economia blu dell’UE ha migliorato i propri risultati economici, ad eccezione del turismo costiero, ancora in ripresa nel 2021.
- Il Rapporto mette in evidenza miglioramenti significativi nella promozione del potenziale sostenibile degli oceani e delle risorse costiere, ponendosi in stretta continuità con i principi del Green Deal Europeo; vengono menzionate iniziative rilevanti, come il regolamento FuelEU Marittime, l’estensione del sistema di scambio di emissioni (EU ETS) al settore marittimo e l’istituzione del Partenariato per la transizione energetica nella pesca e nell’acquacoltura dell’UE.
- Nel 2021 il turismo costiero è rimasto il principale settore dell’economia blu che ha generato il 29% del VAL dell’economia blu dell’UE e il 54% in termini di occupazione; tuttavia, è stato il settore più colpito dalla crisi COVID-19 e non ha recuperato completamente nel 2021.
- Il trasporto marittimo è il secondo settore dell’economia blu per fatturato, generando quasi un quarto del VAL dell’economia blu dell’UE nel 2021.
- Il settore delle energie rinnovabili marine (principalmente l’eolico offshore) ha registrato tendenze in crescita, con profitti lordi stimati a 2,4 miliardi di EUR e un VAL di 3,3 miliardi di EUR nel 2021, con un aumento del 45 % rispetto al 2020.
- Il settore delle risorse biologiche marine (pesca, acquacoltura, trasformazione e distribuzione dei prodotti ittici) ha registrato un aumento del 24% rispetto al 2020, con profitti lordi valutati a 9,7 miliardi di EUR nel 2021.
Approfondisci scaricando il Report (in lingua inglese)
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