Strategie UE per la resilienza


La Commissione europea sta perseguendo strategie per la resilienza delle reti elettriche e delle reti idriche.
Per quanto riguarda la prima Strategia, il blackout che ha colpito Spagna e Portogallo lo scorso 28 aprile 2025 ha evidenziato l’urgenza di potenziare le infrastrutture di stoccaggio dell’energia per garantire la stabilità e la resilienza delle reti elettriche.
Con il sostegno del Centro Comune di Ricerca (JRC), è stato quindi recentemente lanciato “l’European Energy Storage Inventory”: una piattaforma interattiva che fornisce dati in tempo quasi reale sullo stoccaggio dell’energia pulita e che rappresenta il primo tentativo a livello europeo di offrire una panoramica completa su tutte le forme di accumulo energetico sostenibile, superando le limitazioni delle banche dati esistenti.

L’inventory consente, attraverso mappe dinamiche e cruscotti interattivi:

  • di visualizzare lo stato operativo degli impianti,
  • confrontare le tecnologie disponibili,
  • analizzare la distribuzione geografica dei progetti nei vari Stati membri.

La piattaforma raccoglie dati da fonti pubbliche e private per supportare la pianificazione dei sistemi energetici, migliorare le previsioni di capacità e sviluppare strategie energetiche integrate e mette a disposizione una sezione dedicata all’esplorazione interattiva dei progetti di stoccaggio in Europa, navigabile attraverso strumenti dinamici e filtri personalizzabili (ad esempio selezionando criteri come lo stato di avanzamento, la tecnologia utilizzata, le sotto-tecnologie impiegate e altri parametri rilevanti). Inoltre, l’inventory contribuisce al lavoro del Clean Energy Technology Observatory, un’iniziativa della Commissione europea che monitora le attività di ricerca e innovazione nel settore delle tecnologie energetiche pulite, fornendo analisi strategiche per sostenere le politiche dell’UE in materia di energia e clima. L’European Energy Storage Inventory rappresenta uno strumento fondamentale per pianificare e implementare soluzioni di accumulo adeguate, prevenendo futuri disservizi e sostenendo la transizione energetica dell’UE.

Utilizza l’European Energy Storage Inventory

La Strategia europea per la resilienza idrica, pubblicata dalla Commissione europea il 3 giugno, rappresenta invece una risposta urgente e strutturata alla crescente scarsità e insicurezza dell’acqua nell’UE, dove oltre il 34% del territorio è soggetto a stress idrico.

La Strategia mira a:

  • ripristinare il ciclo dell’acqua,
  • rafforzare la competitività economica,
  • garantire acqua pulita e accessibile,
  • promuove la digitalizzazione della gestione idrica con un Action Plan sull’uso dell’IA e un hub tematico Copernicus per facilitare l’uso dei dati satellitari,
  • proporre l’integrazione del consumo idrico tra i criteri ambientali rilevanti per la sostenibilità dei prodotti, in particolare nel contesto del nuovo Regolamento Ecodesign per Prodotti Sostenibili (ESPR)*.

Sul fronte degli investimenti, sarà avviato nel 2026 un Acceleratore per gli investimenti nella resilienza idrica e verrà lanciato un programma congiunto con la BEI per mobilitare oltre 15 miliardi di euro in progetti idrici.

Annunciata anche la creazione della European Water Academy (EWA), guidata dal JRC, con l’obiettivo di colmare le lacune di competenze nel settore idrico attraverso formazione avanzata, innovazione e collaborazione tra attori pubblici e privati. L’EWA promuoverà lo sviluppo di tecnologie per il riuso dell’acqua, la desalinizzazione, l’irrigazione di precisione e la protezione delle infrastrutture critiche.

Scarica la Strategia europea per la resilienza idrica


(*) Questo significherebbe che in futuro il water footprint, cioè l’impronta idrica complessiva di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, potrebbe essere inclusa nel passaporto digitale dei prodotti, insieme ad altri parametri ambientali come l’efficienza energetica e la durabilità.

Contributi per progetti per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti ai fini dell’adesione allo Schema “Made Green in Italy”


Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Direzione generale per la sostenibilità dei prodotti e dei consumi, al fine di incentivare l’adesione allo schema nazionale volontario denominato “Made Green in Italy” da parte delle aziende italiane, intende concedere un contributo a fondo perduto per la realizzazione di progetti per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti, necessari ai fini dell’adesione allo Schema “Made Green in Italy” provenienti dai “soggetti richiedenti” di cui all’art. 2, comma 1, lettera aa) del DM n. 56/2018.

Possono richiedere  il contributo (entro le ore 20:00 del 3 febbraio 2025) i produttori di prodotti classificabili come Made in Italynel rispetto di quanto stabilito dall’art. 60 del Regolamento (UE) n. 952/2013 che istituisce il codice doganale dell’Unione, per i quali sono pubblicate e in corso di validità al momento di presentazione dell’istanza le corrispondenti “Regole di Categoria di Prodotto” (RCP) e dalle relative disposizioni di applicazione, che richiedono l’adesione allo schema per almeno un loro prodotto.

La dotazione finanziaria del Bando ammonta complessivamente a € 114.000 e per ciascuna proposta progettuale ammessa è previsto un contributo a fondo perduto entro il limite massimo di € 10.000.

Approfondisci la notizia dal portale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Scarica il Bando Made Green in Italy