GreenItaly 2022: 13^ edizione del Rapporto realizzato da Fondazione Symbola ed Unioncamere

Il 25 ottobre è stata presentata la 13^ edizione del Rapporto GreenItaly 2022, realizzato da Fondazione Symbola ed Unioncamere, che aggiorna lo stato dell’arte con i dati 2021.

Alcuni risultati confortanti
  • 531 mila imprese italiane negli ultimi 5 anni (2017-2021) hanno investito sulla sostenibilità per affrontare il futuro con un aumento del 51% rispetto al periodo di rilevazione precedente (2014-2018).
  • L’Italia è leader nell’economia circolare e ha la più alta percentuale di avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti: l’83,4%, 30 punti percentuali in più rispetto alla media europea con una crescita storica nell’ impiego di materia seconda nei settori industriali nel biennio 2020-2021.
  • Il  36% dei consumi elettrici nazionali è stato soddisfatto da fonti rinnovabili con una produzione di circa 113,8 twh (nel mondo è stata pari al 28,3%). Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030.

Il Rapporto stima inoltre che le attivazioni di contratti green siano state superiori a 1.600 mila unità pari al 34,5% della totalità dei contratti attivati, che nel quinquennio 2017-2021, più di 1 impresa su 3 abbia effettuato eco-investimenti, e che la forte crescita degli investimenti delle imprese nelle aree in ritardo (Centro e Mezzogiorno) abbia ridotto gli squilibri territoriali rilevati nelle precedenti indagini.

Emerge inoltre che le imprese eco-investitrici sono infatti più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono (il 35% delle prime prevedono un aumento nelle esportazioni nel 2022 contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito) percentualmente aumentano di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%).

Sostenibilità, coesione e bellezza sono i fattori che consentono al sistema di continuare a resistere nonostante il difficile periodo congiunturale; green economy e sostenibilità rafforzano nelle imprese la competitività e la capacità di rispondere alle crisi, dando conferma dell’impostazione del Next Generation EU che puntando su coesione, transizione verde e digitale, affronta le sfide che abbiamo davanti, rafforzando la nostra economia. Un percorso che oggi deve essere accelerato per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, ai colli di bottiglia lungo le catene di approvvigionamento che vanno dalle interruzioni logistiche alla carenza di attrezzature e manodopera, esasperati dalle conseguenze dell’invasione Russa dell’Ucraina. Fattori che stanno mettendo a dura prova la ripresa dopo la pandemia dell’economia italiana ed europea.

Alcuni dati a livello Veneto

Con 51.780 imprese green il Veneto è al 2° posto in Italia per numero assoluto di imprese che hanno investito o investiranno quest’anno in tecnologie e prodotti verdi. Per quanto riguarda le province venete Treviso si colloca al terzo posto con 9.802 imprese e Belluno chiude con 1.921. Un’ottima performance quella del Veneto, che vede ben tre delle sue provincie nelle prime venti posizioni a livello nazionale per numero di imprese che effettuano eco-investimenti. Ma i primati della regione non si fermano qui: con 164.440 nuovi contratti stipulati a green jobs per il 2021.

Per ulteriori approfondimenti