Pubblicata la 5^ edizione del Progetto SCELTA: ricerca sulla percezione dei consumatori rispetto alle diverse dimensioni della circolarità dei prodotti e come questa influenzi i loro acquisti.


Pubblicata la quinta edizione del Progetto SCELTA, una ricerca svolta in collaborazione tra CONAI e l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, che indaga – attraverso analisi di contesto e questionari rivolti a un campione rappresentativo della popolazione costituito da 1.031 rispondenti – la percezione dei consumatori sulle diverse dimensioni della circolarità dei prodotti e come questa influenzi i loro acquisti. la nuova edizione del Progetto SCELTA – Osservatorio sulle tendenze di acquisto dei consumatori, oltre ad analizzare le tendenze di acquisto e consumo pro-ambientali e coerenti con l’economia circolare, ha incolte posto particolare attenzione sulle percezioni del consumatore in merito:

  • alle misure presenti nel nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR),
  • all’impatto ambientale percepito degli imballaggi durante tutto il loro ciclo di vita,
  • alle recenti evoluzioni normative sui green claims.

Nel sito di CONAI, nella sezione “Studi e ricerche” sotto la voce “Consumo” è possibile visionare/scaricare i documenti relativi alle annualità precedenti del Progetto Scelta. Dal 2024 è presente alche la versione della ricerca in lingua inglese.

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Report “FragilItalia” (Legacoop ed Ipsos): cresce il consumo consapevole

 Elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos con il supporto del Circular Economy Network – -Fondazione per lo Sviluppo sostenibile (in continuità con la collaborazione avviata nel 2023 con il sondaggio sui consumi circolari), il Reporto “FragilItalia” evidenzia una crescente attenzione alla transizione ecologica, cui guardano con favore 8 italiani su 10. Dal punto di vista dei consumi, rispetto a due anni fa, è incrementato l’acquisto di prodotti made in Italy (+ 24 punti percentuali) e a km 0 (+ 11 punti percentuali), mentre è diminuito sensibilmente l’acquisto di prodotti di marca (-54 punti percentuali) ed etnici (-32 punti percentuali).

Gli italiani attribuiscono crescente importanza a:

  • salubrità e naturalezza dei prodotti,
  • riciclabilità delle confezioni,
  • basso impatto ambientale,
  • provenienza da filiera locale,
  • riscoperta dei sapori tradizionali.

Per i prodotti bio, che hanno registrato in numeri assoluti un netto incremento di vendite in Italia come in Europa, il sondaggio ha fatto evidenziato una contrazione del numero di acquirenti, segnalando l’esistenza di una fascia di consumatori che è costretta dalla crisi economica a modificare le sue abitudini di spesa.

Guardando alla classifica dei prodotti percentualmente più acquistati:

  • il 61% degli intervistati (con punte del 75% tra gli over 65, e del 67% nel Nord Ovest e nel ceto medio) dichiara di acquistare prodotti made in Italy,
  • il 52% degli intervistati (che sale al 61% tra gli over 65 e al 57% nel ceto medio) dichiara di acquistare prodotti a KM 0,
  • il 44% degli intervistati acquista prodotti ecosostenibili a basso impatto ambientale (in diminuzione di 1 punto percentuale, rispetto alla precedente rilevazione) e prodotti light (in aumento di 4 punti percentuali, rispetto alla precedente rilevazione),
  • il 76% degli intervistati (che sale all’87% nel ceto popolare) ha diminuito gli acquisti di prodotti di marca,
  • il 54% degli intervistati (che sale al 70% nel ceto popolare e al 66% tra gli under 30) ha ridotto i prodotti biologici (che, come numero di acquirenti, calano di 20 punti percentuali nelle risposte degli intervistati in controtendenza rispetto al volume complessivo degli acquisti),
  • il 51% degli intervistati ha ristretto gli acquisti di prodotti etnici;
  • il 52% degli intervistati dichiara che aumenterà l’attenzione alla salubrità e naturalezza dei prodotti,
  • il 50% degli intervistati dichiara che aumenterà l’attenzione alla riciclabilità delle confezioni ed al basso impatto ambientale dei prodotti,
  • il 47% degli intervistati dichiara che aumenterà l’attenzione alla provenienza dei prodotti da filiera locale e alla loro capacità di far riscoprire antichi sapori,
  • il 45% degli intervistati dichiara che aumenterà l’attenzione all’eticità dei prodotti che dovranno in primo luogo essere rispettosi dei diritti dei lavoratori.

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