Nel dicembre 2015, alla COP21 di Parigi, è stato firmato un accordo internazionale che fissa l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro la fine di questo secolo al di sotto di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali, e possibilmente limitarlo a 1,5 gradi. La Cop26 di Glasgow, che si è tenuta nel novembre 2021, ha sancito l’impegno a raggiungere entro il 2050 la cosiddetta Carbon Neutrality.
Per perseguire questo obiettivo lo strumento principale è la transizione energetica, cioè il passaggio da un mix energetico centrato sui combustibili fossili a uno a basse o a zero emissioni di carbonio, basato sulle fonti rinnovabili.
La transizione energetica, però, non si limita ad essere un mero cambiamento nell’utilizzo delle risorse che porta allo sviluppo di energie pulite: deve ‘essere un cambiamento di paradigma dell’intero sistema.
Su tale fronte si è impegnato il Governo italiano, ed in particolare il Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) il quale, in data 23 Gennaio 2024, ha pubblicato all’interno del proprio sito, il Decreto CER, cioè un decreto che promuove la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia.
Cosa sono le comunità energetiche?
Con il termine “comunità energetiche” si fa riferimento a delle comunità costituite da gruppi di individui, aziende o enti locali, i quali collaborano per generare, condividere e successivamente distribuire energia ricavata da fonti rinnovabili.
L’obiettivo è quello di andare ad attuare dei progetti che portino alla produzione e distribuzione di energia rinnovabile, ma con un approccio generalizzato, dove i membri della comunità sono sia produttori che consumatori.
l’energia prodotta, infatti, entra direttamente nella rete di distribuzione e viaggia in entrambe le direzioni, cioè verso le reti di trasmissioni oppure verso le utenze.
Il decreto del Mase e le due strade per promuovere le CER
ll decreto individua due strade per promuovere lo sviluppo delle Comunità Energetiche all’interno del territorio italiano:
- Un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Pnrr e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i 5mila abitanti che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi
- Una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale.
I due benefici sono tra loro cumulabili. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di 5 Gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile. Inoltre, saranno resi disponibili dal Gse, sul proprio sito istituzionale documenti e guide informative. L’obiettivo è quello di supportare gli utenti nella costituzione delle CER, anche grazie ad un accordo con il Mase, il quale lancerà una campagna informativa per rendere consapevoli i consumatori dei benefici legati al nuovo meccanismo.
A cura del dott. Francesco Tasca – Servizi CSR-Ambiente CCIAA di Treviso – Belluno
Sitografia: