Ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio, che invita gli Stati membri dell’ONU a dedicare questo giorno alla promozione di attività concrete all’interno dei loro Paesi.
Oltre agli Stati membri, anche alcune Organizzazioni non governative utilizzano questa giornata internazionale come un momento per attirare l’attenzione del pubblico sulla critica ed attuale questione dell’acqua, in particolare per quanto riguarda l’accesso all’acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici.
Nel 2015, il mondo si è impegnato a raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 6 dell’Agenda 2030 – la promessa che tutti avrebbero gestito in sicurezza l’acqua e i servizi igienico-sanitari entro il 2030. Al momento questo obiettivo sembra possa essere difficilmente realizzato.
[dal sito dell’ISPRA]
La Giornata mondiale dell’acqua 2023 si concentrerà sull’accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. Le problematiche che si presentano durante tutto il ciclo dell’acqua minano i progressi su tutte le principali questioni globali, dalla salute alla fame, dall’uguaglianza di genere al lavoro, dall’istruzione all’industria, dai disastri alla pace.
La celebrazione di questa Giornata Mondiale dell’Acqua coincide con l’inizio della Conferenza ONU sull’Acqua 2023 (22-24 marzo, New York), l’evento è un’opportunità unica per unire il mondo al fine di risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria.
Il 23 marzo ISPRA organizza il convegno “La rivoluzione silenziosa dell’acqua“, promosso nell’ambito del progetto WHOW (Water Health Open knoWledge), il cui obiettivo è la creazione di una infrastruttura distribuita europea in grado di collegare dati ambientali e dati sanitari. Tali open data, armonizzati e rispondenti ai requisiti di interoperabilità semantica, saranno fondamentali per individuare le relazioni che intercorrono tra lo sfruttamento delle risorse idriche e la diffusione delle malattie.